Domani gran finale con il mixed-teams
Le Olimpiadi nell’Arena Champ-de-Mars a Parigi hanno esaurito il programma delle gare individuali con l’assegnazione del terzo titolo olimpico a Teddy Riner. Sette giornate, quattordici medaglie d’oro distribuite fra 11 nazioni con l’Italia che, dopo il settimo posto di Assunta Scutto ed i
quinti posti di Odette Giuffrida, Manuel Lombardo ed Antonio Esposito, ha fatto il “botto” con il meraviglioso successo di Alice Bellandi. Domani è il momento magico del torneo a squadre miste e l’Italia, che spareggia con l’Ungheria per entrare negli ottavi di finale (con la Georgia in attesa), ha iscritto tutti i tredici nomi dei qualificati per il primo turno.
Questa la squadra:
73kg: Andrea Carlino, Matteo Piras, Manuel Lombardo;
90kg: Antonio Esposito, Christian Parlati;
+90kg: Gennaro Pirelli;
57kg: Assunta Scutto, Odette Giuffrida, Veronica Toniolo;
70kg: Savita Russo, Kim Polling;
+70kg: Alice Bellandi, Asya Tavano
Settimo giorno: dalla gioia Bellandi all’amarezza Tavano
Dalla sera alla mattina si è passati in un battibaleno dalla gioia incontenibile per il trionfo di Alice Bellandi all’amarezza per la repentina uscita di scena di Asya Tavano. È iniziata così, la settima giornata delle gare di judo nell’Arena Champ-de-Mars, con le categorie più pesanti sui tatami, +100 kg maschili e +78 kg femminili, con le aspettative per la prova della ventiduenne friulana che erano moderatamente ottimistiche.
La serba Milica Zabic è atleta di tutto rispetto, 30 anni, quattordicesima nella classifica mondiale, ciononostante Asya Tavano le si è presentata di fronte con un bilancio di due vittorie negli scontri diretti. Eppure, all’iniziato dell’incontro, appena fatte le prese, la serba si è girata ed abbassata in morote seoi nage ed Asya, altro non ha potuto fare che aprire le braccia alla ricerca di appigli cui aggrapparsi. Niente da fare, la caduta è stata inevitabile, sul fianco, ma la serba ha mantenuto le prese immobilizzando l’azzurra: wazari awasete ippon.
“Il judo è forse l’unico sport olimpico, situazionale e ad opposizione diretta, in cui si può perdere in una manciata di secondi e questo alza la tensione al massimo. -è stato il commento di Francesco Bruyere, capo-allenatore azzurro femminile- Gli atleti arrivano con le più grandi aspettative, ma quando mettono il piede su quel tatami scotta più di qualsiasi altro. Devono accettare la pressione e le emozioni che provano per poterle sfruttare a proprio favore.
Sicuramente la tensione per Asya era tanta, ma non abbiamo avuto il tempo di capire se stesse bene o meno, l’avversaria è stata brava a sfruttare il momento ed Asya si è fatta sorprendere. Lei è una ragazza speciale, con potenzialità enormi, che ha fatto un percorso di crescita incredibile nell’ultimo anno, potevamo sicuramente fare molto bene e mi dispiace molto per questo. Sono sicuro però che questa sia stata una bella lezione per lei e che si rialzerà, come ha sempre fatto, migliorando ancora”.