Ital-donne di bronzo ai Mondiali militari a Tashkent
Un’altra medaglia per l’Italia a Tashkent, nella terza giornata dei CISM, è arrivata con la squadra femminile terza classificata nei campionati del mondo degli sport militari. Quinta la squadra maschile. È un bel terzo posto per l’Italia femminile che si è imposta al primo turno con il
Kazakistan “grazie al successo di Erica Simonetti nell’incontro chiave con Kamila Berlikash, -racconta Luigi Guido- già sconfitta nella gara individuale, ma che rimane pur sempre un’atleta di alta classifica mondiale. Con la Francia purtroppo non c’è stato niente da fare. Hanno combattuto meglio, hanno prevalso e va bene così. Poi con l’Algeria, che aveva tre pesi, siamo partiti con il 2 a 0 di vantaggio e Giorgia Stangherlin, dopo la tensione di ieri è salita scarica ed è andata sotto, poi Erica Simonetti è arrivata a due sanzioni pari con la 78 ma è riuscita a fare wazari al golden score e quindi è stata gioia. Mancavano un po’ di energie, dopo la gara individuale è sempre dura, ma è stato bello ugualmente. La squadra maschile è partita bene sconfiggendo 3 a 0 sia l’Arabia Saudita che l’Iran, che ha chiuso al terzo posto battendo la Korea. Poi sono incappati nell’Uzbekistan in semifinale ed arrivati sul 2 a 2 l’incontro chiave è stato quello di Carletti. Tenendo conto che noi abbiamo due 100 kg che sono stati schierati con due pesi massimi... fra l’altro l’Uzbekistan ha cambiato completamente la squadra che, da regolamento CISM, dovresti presentare gli stessi atleti che hai presentato nella gara individuale. In ogni caso Carletti ci ha provato in tutte le maniere, attaccando sempre, così come lo stesso Bergamelli nella finale per il bronzo con il Kazakistan... ci hanno provato, hanno veramente combattuto bene. Peccato davvero, perché ci sono stati due errori di valutazione e per dettagli hanno perso gli incontri. Con il Kazakistan obiettivamente si poteva vincere, però era un incontro 50 e 50. Bravi, davvero bravi tutti i ragazzi perché hanno davvero combattuto, hanno espresso qualità, classe e se la sono giocata con tutti. E questa è una cosa che, anche oggi, mi rende estremamente orgoglioso”.