In Perù il mondiale è di bronzo per Aurora Ferro e Thomas Sassi
I cadetti d’Italia sono andati subito a medaglia nella prima giornata dei campionati del mondo Under 18 che si disputano a Lima, in Perù. Hanno ottenuto la medaglia di bronzo infatti Thomas Sassi, con il terzo posto nei 55 kg ed Aurora Ferro, che ha fatto altrettanto nei 40 kg, mentre
Rachele Ciavurro si è classificata al quinto posto nella stessa categoria.
“Oggi siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto e dalla prestazione degli atleti -ha detto il coach azzurro Massimiliano Pasca- con la prima giornata l’Italia ha già superato il risultato dell’europeo. Come dice il proverbio: l’appetito vien mangiando. Complimenti a tutti gli atleti”.
Tre le vittorie ottenute da Thomas Sassi per qualificarsi alla semifinale che, dopo aver superato l’indiano Prince, il russo Naguchev (IJF) ed il kazako Batyrgali, ha ceduto di fronte al mongolo Batbileg. Nella finale per il bronzo Sassi ha sconfitto un altro russo, Magomed Abdulaev (IJF).
“Sono molto contento per questa medaglia -ha detto Thomas Sassi- perché mi sono allenato duramente facendo moltissimi sacrifici. Ringrazio le persone che mi sono state vicine e hanno creduto in me anche quando non lo facevo io stesso. Oltre a loro ringrazio pure il mio gruppo della palestra ‘’I PORENZ’’ e tutti ‘’I CHAMP’’, che sarebbero i compagni di nazionale”.
Sono state tre anche le vittorie ottenute da Aurora Ferro per salire sul podio dei 40 kg che, dopo il successo iniziale sulla kazaka Abdukadyrova, si è trovata ad affrontare nel quarto di finale la compagna di squadra Rachele Ciavurro ed a 11mila chilometri da Roma, dove vivono entrambe, Ferro si è imposta per wazari. Superata in semifinale dalla spagnola Martin Carriches, Aurora Ferro si è aggiudicata il bronzo a spese della kazaka Shvaigert.
“L’arena del Perù da primo anno cadetta mi ha visto realizzare un sogno -ha detto Aurora Ferro- oggi è stata una giornata speciale piena di emozioni e alti e bassi. Sono molto soddisfatta della gara, infatti nonostante ci siano ancora tantissime cose da rivedere e sistemare, torno a casa con la consapevolezza di essere tra le migliori al mondo, ripagando tutti i sacrifici di ogni giorno. Ringrazio la mia palestra, Mandraccio Roma, e la mia squadra unica presente sempre anche con migliaia di km di distanza capitanata da mio papà Gianluca Ferro, nonché mio allenatore, coadiuvata da Stefano, Martina, Luca e Alessia che mi sostengono sempre e infine la mia famiglia che è pronta a rialzarmi nel momento del bisogno e a gioire con me nel momento del trionfo, a cui dedico veramente tutto. Che questo sia solo un punto di partenza perché alla fine se puoi sognarlo puoi farlo!”.
Soddisfatta anche Rachele Ciavurro che, dopo la vittoria iniziale ottenuta sulla peruviana Lopez, ha trovato il disco rosso impostole dalla compagna di squadra, per riscattarsi poi nel recupero sulla russa Tsakulova (IJF). La finale per il bronzo infine è stata decisa dallo shime waza messo a segno dalla polacca Walendzik.
“Dopo questa gara posso dire che sono soddisfatta dei miei progressi anche se ero a un passo dal prendermi quella medaglia per cui avevo lottato tanto -ha detto Rachele Ciavurro- ma un quinto posto al mio primo mondiale da cadetta non è poco. Devo ringraziare soprattutto la mia palestra A.S.D Judo Preneste G. Castello che mi sta seguendo in tutto il mio percorso, ringrazio davvero tanto anche i miei genitori che mi hanno dato la possibilità di fare queste esperienze e mi hanno sempre sostenuta, e non sarei mai potuta arrivare dove sono senza la mia mental coach Aurora Puccio. Grazie anche a tutta la Nazionale Italiana dagli allenatori che mi hanno seguita per tutta la gara ai ragazzi, grazie anche al dottore e il fisioterapista della nazionale italiana. Grazie a tutti, sono davvero grata di aver avuto la possibilità di fare questa esperienza e spero in tante altre”.
“Questo mondiale non è andato come speravo -ha detto Andrea Ruggieri (50 kg)- ne secondo i miei piani. Sono arrivato lì consapevole di essere in grado di regalare una medaglia a me stesso e a tutti coloro che credono in me, ma non è stato così. Ero convinto e motivato, ma questa volta non è servito solo questo. Ritorno a casa a mani vuote, ma con la consapevolezza di essere in grado e di poter arrivare un giorno su quel podio. Ringrazio tutti quanti di cuore il mio maestro e la mia maestra, mio padre, mia sorella e mia madre, ma anche la palestra che mi ha fatto arrivare fino a dove sono oggi”.
“Vedendo questa gara mi sono reso conto di essere all’altezza della situazione combattendo con i migliori del mondo -ha detto Thomas Ghidoni (50 kg) - e questo mi rende molto onore. Anche se la gara non è andata come pensavo, sono contento di essermi confrontato con atleti di alto livello rappresentando la mia Nazione. Nonostante tutto è stata un’esperienza bellissima che mi porterò dietro per sempre e che mi ha aiutato a crescere. Sempre forza Italia